"Il mio percorso nasce dalla danza, in particolare dal breaking, e dal mondo hip hop, dove ho iniziato come ballerino e organizzatore di festival. È lì che ho imparato che il corpo comunica prima delle parole e che ogni gesto porta con sé uno stile, un’intenzione, una storia. Con il tempo mi sono avvicinato alla camera perché, come la danza, permette una comunicazione non verbale, diretta, sincera. All’inizio raccontavo la danza, perché nel breaking ogni movimento è identità, dinamica, visione. Da subito ho capito che chi sta dietro una telecamera deve prima di tutto saper leggere il mondo, per poterlo raccontare davvero. Oggi, grazie a questo percorso di vita e a ciò che l’hip hop mi ha dato, ho la sensibilità di comprendere e tradurre ogni progetto in immagini emozionali e autentiche. Cerco sempre la dinamica, l’energia e la verità che arrivano dall’esperienza, non dalla sola tecnica del videomaker. Perché l’autenticità non nasce dagli strumenti, ma dal percorso, dallo sguardo e dalla sensibilità che una persona costruisce nel tempo."